VIRGINIA WOLF. LA BAMBINA CON UN LUPO DENTRO

 





Kyo Mclear, Isabelle Arsenault

trad. Beatrice Masini

Rizzoli 2014


 "Ho messo tutto il fuori dentro. Ho dipinto petali volanti che sembravano coriandoli. Mia sorella si è alzata e mi ha aiutato"

E’ la storia di due sorelle, molto affiatate. E’ la storia del legame che hanno, della loro unione che supera le difficoltà supportandosi l’una con l’altra, della forza della fratellanza contro la tristezza.
La protagonista è Virginia Wolf: il nome richiama il lupo che questa bambina in alcuni momenti porta in sé, ma dall’altro allude a un altro cognome, Woolf, ricordando così la vera storia che legò per la vita le due sorelle  conosciute rispettivamente come Vanessa Bell e Virginia Woolf.
E’ la storia di una bambina che improvvisamente non vuole parlare con nessuno, non ha voglia di uscire, di vedere gente, ce l’ha col mondo intero, in pratica si comporta come un lupo solitario.
Non si conoscono i motivi per cui la bimba si comporta in questo modo, e proprio per questo la storia stessa è adattabile a qualsiasi bimbo che sta attraversando un momento di isolamento, rabbia o rifiuto di situazioni a lui non congeniali.
Sua sorella, Vanessa, si preoccupa parecchio e cerca un modo per alleggerire lo stato d’animo di Virgina, prova a farla parlare e a chiederle cosa vorrebbe fare, come potrebbe stare meglio.

Soltanto andando in un posto chiamato Bloomsberry potrebbe stare meglio. Un posto fatto di dolci glassati, di colori, di alberi e allegria. Allora Vanessa cerca questo Bloomsberry ovunque, ma niente, non lo trova. A quel punto arriva il lampo di genio e così, mentre Virginia dorme, lei in tutto silenzio, prende colori e fantasia e colora tutte le pareti della stanza in maniera tale che quel posto stesso potesse trasformarsi in Blooomsberry. 

In questo caso la medicina migliore si rivela la creatività, unita al gioco, alla natura e all'amorevole sostegno di una sorella.

“Ho fatto un giardino. Ho dipinto alberi e strani boccioli di caramelle e germogli verdi e dolcetti glassati. Ho dipinto foglie che dicevano ssst al vento e frutti che squittivano, e pian piano ho inventato un posto chiamato Bloomsberry. Ho dipinto un’altalena e una scala che arrivava fino alla finestra, così chi era giù poteva andare su. Mia sorella ha cominciato a stare attenta.”




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